Cos’è la biodiversità?

In più di qualche occasione abbiamo sicuramente già sentito parlare di biodiversità, della sua perdita, del suo recupero, delle varie misure adottate in tutto il mondo per cercare di mantenerla o di ripristinarla, la sua importanza nell’ambiente, nei diversi ecosistemi e nelle funzioni della natura.

Il termine “biodiversità” indica la quantità, la varietà e la variabilità degli organismi viventi. Comprende la diversità all’interno delle specie, tra specie diverse e tra ecosistemi. Il concetto riguarda anche il modo in cui questa diversità cambia da un luogo all’altro e con il passare del tempo.

Indicatori come il numero di specie in una determinata zona possono aiutare a tracciare alcuni aspetti della biodiversità. La biodiversità si trova ovunque, sia sulla terra che nell’acqua e comprende tutti gli organismi viventi, dai batteri microscopici alle piante e gli animali più complessi.

Biodiversità di un ecosistema.
Biodiversità di un ecosistema.

Ma questo concetto negli ultimi anni è un po’ cambiato man mano che si verificavano nuove scoperte scientifiche, aggiungendo al concetto di biodiversità anche le differenze genetiche che consentono le diverse forme di vita, inclusa l’evoluzione delle stesse.

L’importanza scientifica della biodiversità è quella maggiormente presa in considerazione ed a cui ci si riferisce di solito, con la possibilità di scoprire nuove specie, di analizzare il suo comportamento ed avere sempre maggior conoscenza, esplorando nuove aree ed incontrando alcune specie che si credevano estinte.

L’importanza ecologica della biodiversità è strettamente legata al normale funzionamento degli ecosistemi, che sono sempre caratterizzati da un equilibrio dinamico finché qualche fattore esterno non altera questa condizione; si studia per la sopravvivenza delle diverse specie, strettamente legata alla risorse naturali in un determinato habitat. Per citare esempi di questo genere, si potrebbe menzionare l’importanza delle piante nel ciclo del carbonio o la costituzione dei pendii montani che prevengono l’erosione.

Questo è un fattore determinante anche quando si tratta di ridurre l’inquinamento, in quanto molte specie agiscono sfruttando i vari rifiuti, degradando le tossine e stabilizzando sostanze pericolose che vengono convertite in nutrienti.

Ma la biodiversità ha anche una notevole importanza economica. La perdita di biodiversità può influenzare diverse attività economiche dell’uomo, soprattutto se prendiamo in considerazione le numerose materie prime che abbiamo grazie alla natura. Ci sono le diverse specie vegetali che vengono utilizzate in vari modi, dagli alimenti alla preparazione di medicine, o alle derivazioni industriali a partire dal legno fino alla generazione di energia rinnovabile attraverso qualche determinata specie.

La biodiversità è molto importante dal punto di vista scientifico ed economico.
La biodiversità è molto importante dal punto di vista scientifico ed economico.

La perdita delle risorse naturali causata da un’alterazione della biodiversità può diventare la chiusura di un particolare settore industriale, una crisi energetica o addirittura la perdita di un intero ecosistema se questa è stata generata dallo sfruttamento eccessivo di queste risorse.

Perché la perdita di biodiversità è preoccupante?

La perdita di biodiversità ha effetti negativi su diversi aspetti del benessere umano, come la sicurezza alimentare, la vulnerabilità ai disastri naturali, la sicurezza energetica e l’accesso ad acqua pulita e materie prime. Influisce anche sulla salute dell’uomo, sulle relazioni sociali e sulla libertà di scelta.

La società ha spesso obiettivi contrastanti, molti dei quali dipendono dalla biodiversità. Quando l’uomo modifica un ecosistema per migliorare uno dei servizi che fornisce, la sua azione porta cambiamenti anche in altri servizi degli ecosistemi.

Per esempio, le misure per aumentare la produzione di alimenti possono tradursi in meno acqua disponibile per altri utilizzi, con conseguenti effetti negativi su altri servizi come l’approvvigionamento idrico, la pesca e la protezione contro le calamità naturali. A lungo termine il valore dei beni persi può superare di molto i benefici ottenuti a breve termine dalla trasformazione degli ecosistemi.

I mercati finanziari non sono consapevoli dell’importanza della biodiversità e dei processi naturali così positivi per la vita dell’uomo. Attualmente si cerca di utilizzare nuovi metodi per valutare economicamente questi benefici, per poter rallentare o addirittura invertire il loro digradamento e tenerli in considerazione prima di prendere decisioni.

La perdita di biodiversità ha effetti negativi su diversi aspetti del benessere umano.
La perdita di biodiversità ha effetti negativi su diversi aspetti del benessere umano.

Nel secolo passato alcune persone hanno beneficiato della trasformazione degli ecosistemi naturali e dell’aumento del commercio internazionale, ma altri ne hanno subito una conseguente perdita di biodiversità ed un accesso limitato alle risorse da cui dipendono. I cambiamenti negli ecosistemi danneggiano la maggior parte delle persone povere nel mondo, che sono le meno capaci a potersi riadattare.

Tutti gli ecosistemi della Terra hanno subito una trasformazione radicale per mano dell’uomo. L’attuale perdita di biodiversità e i conseguenti cambiamenti nell’ambiente avvengono ad una velocità finora sconosciuta nella storia dell’umanità, ma questo processo non accenna a rallentare.

Molte specie di piante e di animali sono diminuite per numero e per estensione geografica, l’estinzione delle specie fa parte del corso naturale della storia della Terra, ma l’attività umana l’ha accelerata di centinaia di volte rispetto al ritmo naturale.

Alcuni aspetti della biodiversità non sono facili da misurare, ad esempio il fatto che è sempre più comune trovare le stesse specie in parti diverse del pianeta o il fatto che la biodiversità stia diminuendo nel suo complesso.

Quali fattori contribuiscono alla perdita di biodiversità?

La biodiversità è in declino a grande velocità a causa di fattori come i cambiamenti nell’utilizzo del suolo, i cambiamenti climatici, le specie invasive, il sovrasfruttamento e l’inquinamento. Questi fattori, naturali o causati dall’uomo, sono noti come generatori di cambiamento e tendono ad interagire e rafforzarsi a vicenda. Anche se i cambiamenti nella biodiversità sono collegati in maniera più evidente a fattori come la perdita di habitat, sono collegati anche a generatori indiretti causati dai cambi negli ecosistemi.

Tra le principali cause di cambiamento indiretto ci sono l’evoluzione della popolazione umana, l’attività economica, la tecnologia ed i fattori socio-politici e culturali.

Negli ultimi decenni hanno avuto un’importanza decisiva soprattutto la trasformazione delle foreste per usi agricoli negli ecosistemi terrestri ed il sovrasfruttamento della pesca negli ecosistemi marini.

In generale, i principali fattori che innescano la perdita di biodiversità sono: la modifica dell’habitat, l’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive al di fuori dell’ambiente di distribuzione naturale, l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e l’inquinamento, specialmente quello causato dall’abuso di fertilizzanti.

La biodiversità è in declino a grande velocità a causa di fattori naturali e causati dall'uomo.
La biodiversità è in declino a grande velocità a causa di fattori naturali e causati dall’uomo.

I recenti cambiamenti climatici hanno già avuto pesanti ripercussioni sulla biodiversità e sugli ecosistemi di alcune regioni. Con il loro intensificarsi, si prevede che aumenti il rischio di estinzione delle specie, le inondazioni, la siccità, le epidemie e la riduzione della popolazione. Molti dei generatori di cambiamento che influenzano la biodiversità, attualmente hanno un’influenza maggiore che in passato e si verificano contemporaneamente.

Cosa si può fare per conservare la biodiversità?

La biodiversità deve essere presa in considerazione in agricoltura, nella pesca e nella conservazione dei terreni boschivi. Questi settori dipendono direttamente dalla biodiversità e la influenzano direttamente. Molte aziende iniziano a dimostrare una maggiore responsabilità e si preparano ad agire di conseguenza.

Gli accordi internazionali dovrebbero prevedere misure che tengano conto degli impatti sulla biodiversità, anche in sinergia con altri accordi. Le misure dirette per rallentare la perdita di biodiversità devono essere prese a livello locale, con leggi e politiche appropriate delle amministrazioni per incoraggiare la gestione sostenibile delle risorse.

È necessario affrontare i generatori diretti e indiretti che innescano la perdita di biodiversità eliminando le sovvenzioni dannose, promuovendo un’agricoltura sostenibile, adattandosi ai cambiamenti climatici e utilizzando il valore economico dei servizi ecosistemici nei processi decisionali.

Le aree protette sono un aspetto chiave dei programmi di conservazione, ma non sono sufficienti a proteggere la biodiversità nella sua interezza e comunque non vengono sempre rispettate.

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