Tetra Pak biodegradabile con materiali vegetali

I contenitori di Tetra Pak sono realizzati in cartone, quindi facili da riciclare e relativamente sostenibili, ma ora con i contenitori di cartone realizzati con materiali vegetali biodegradabili i tradizionali Tetra Pak possono essere semplicemente sostituiti dai nuovi, che sono molto più sostenibili.

La novità è nel fatto che si tratta dei primi contenitori realizzati con materiali rinnovabili di origine vegetale, perciò i primi sul mercato ad utilizzare materiali di origine vegetale per contenitori di polietilene a bassa densità (LDPE, low-density polyethylene) e ad alta densità (HDPE, high-density polyethylene), entrambi derivati dalla canna da zucchero.

Insieme a questi materiali vegetali, si usa un cartone certificato FSC (Forest Stewardship Council), in modo che il contenitore sia totalmente rinnovabile, con il duplice obiettivo di proteggere l’ambiente e fornire un prodotto che rappresenti un vantaggio competitivo per le aziende sensibili al fattore ecologico. La FSC è una certificazione che garantisce l’origine e la gestione del legno, con ispezioni annuali delle aree dedicate alla coltivazione degli alberi, che valutano dalle specie utilizzate al trattamento del materiale per confermare che siano soddisfatti princìpi e criteri ambientali standard.

Tetra Pak ha sviluppato il prodotto Tetra Rex in collaborazione con il produttore di biopolimeri Braskem e presto lo vedremo nei supermercati: la sua commercializzazione è prevista per l’inizio del 2015. Il suo utilizzo diverrà molto comune, anche perchè non richiede che vengano cambiati i macchinari che si occupano del confezionamento. È un grande passo in avanti sia a livello ambientale che per la protezione della salute: si ridurranno i rifiuti derivanti dai prodotti alimentari ed avranno un minor impatto sul nostro organismo.

La canna da zucchero per la produzione di sacchetti biodegradabili è un altro degli usi di questo materiale di origine vegetale. È un’alternativa interessante non solo per le tradizionali buste di plastica, ma anche per quelle in tela, carta o cartone. Esistono già delle società in Europa che hanno messo sul mercato delle buste di plastica completamente biodegradabili, prodotte con elementi organici come la fecola di patate. Questi nuovi sacchetti si possono decomporre tramite i normali processi di riciclaggio dei rifiuti, ma anche in maniera diretta, mettendoli nel nostro contenitore domestico per il compost.

Grazie alla rapida decomposizione senza inquinare l’ambiente, si può risolvere anche il grave problema dei tanti sacchetti di plastica che inquinano terre e mari, che molto spesso sono anche la causa del soffocamento di delfini e altri animali marini. Oltre ad essere biodegradabili, riutilizzabili e riciclabili, questi nuovi materiali di origine vegetali possono anche essere bruciati senza rilasciare anidride carbonica nell’aria: un contributo molto importante nella lotta a riscaldamento globale e cambiamento climatico.

Si producono anche delle bottiglie con miscele di bioplastiche derivanti dalla canna da zucchero, utilizzate per confezionare bevande ed acque minerali. In questo processo la canna da zucchero diventa melassa, un sottoprodotto della produzione dello zucchero molto importante per fabbricare PET riciclabile. Altre bioplastiche utilizzano altri sottoprodotti organici scartati da varie lavorazioni, come i trucioli di legno o fusti e le foglie di mais.