Perchè usare fertilizzanti organici?

A partire dalla Rivoluzione industriale, lo scopo principale della maggior parte dei paesi è stato quello di accrescere le proprie economie a discapito di qualunque cosa, incluso il danneggiamento del nostro pianeta sotto ogni forma. La premura e la stupida mentalità di produrre sempre di più hanno coinvolto ogni tipo di lavoro, purtroppo, anche l’agricoltura. Così per massimizzare la produzione e ridurre i costi, sono stati creati i fertilizzanti artificiali per restituire sostanze nutrienti alla terra, che finiva per impoverirsi raccolto dopo raccolto.

I rifiuti organici sono stati utilizzati come fertilizzante naturale per secoli, ma in quest’epoca moderna sono in cui contava solo produrre il più possibile, sono stati considerati non all’altezza: troppo lento l’effetto del loro assorbimento nel terreno.

I fertilizzanti artificiali invece vengono assorbiti immediatamente, perciò preferiti per accelerare le colture. Questi però sono fatti tramite processi industriali con sostanze chimiche come l’acido nitrico, l’ammoniaca, l’acido solforico, liberando nel terreno sostanze come il fosforo, il potassio, l’azoto. In molti casi contengono al loro interno anche insetticidi e diserbanti.

Utilizzare fertilizzanti e concimi organici può avere molti vantaggi per l'ambiente e la salute umana.
Utilizzare fertilizzanti e concimi organici può avere molti vantaggi per l’ambiente e la salute umana.

Tra gli effetti nocivi dei fertilizzanti inorganici c’è l’inquinamento delle acque circostanti e delle falde acquifere, con un aumento dei sali tossici nel terreno se utilizzati in grandi quantità. A lungo termine poi, finiscono per degradare la vita del terreno ed uccidere i microrganismi utili per la nutrizione delle piante.

Usare fertilizzanti organici può avere molti vantaggi, anche perché possiamo farli da soli con del semplice compost. Esistono molti tipi di fertilizzanti di tipo organico, il più conosciuto ed utilizzato è senza dubbio il letame animale, di mucche, cavalli, pecore ed altri animali da cortile. Se in un terreno o un giardino si aggiunge molto materiale organico decomposto, c’è meno pericolo di un’eccessiva concimazione.

I concimi organici inoltre migliorano l’azione di batteri e funghi benefici per il terreno, permettendogli di moltiplicarsi con un significativo vantaggio per le piante che ne hanno bisogno per assorbire gli elementi nutritivi. Sono gli stessi microrganismi presenti nella terra che degradano il fertilizzante fino a formare composti solubili in acqua, naturalmente non inquinanti, ricchi di micronutrienti e macronutrienti, migliorando la struttura del terreno, fissando il carbonio e migliorando la capacità di assorbire l’acqua.

Questo tipo di fertilizzanti in genere richiede meno energia per essere prodotto, con notevoli vantaggi dal punto di vista dell’inquinamento e dello sfruttamento delle risorse. I fertilizzanti organici permettono tutte le condizioni necessarie affinché il terreno viva a lungo, si rigeneri e possa offrire sempre il meglio dal punto di vista naturale.

Esistono molti motivi per preferire i fertilizzanti naturali a quelli chimici o artificiali.
Esistono molti motivi per preferire i fertilizzanti naturali a quelli chimici o artificiali.

6 motivi per preferire i fertilizzanti organici

Nel contesto di un mondo che affronta sfide ambientali sempre più gravi, il passaggio a pratiche agricole sostenibili è diventato una priorità urgente. In questo contesto, i fertilizzanti organici stanno guadagnando un ruolo di primo piano per il loro contributo fondamentale alla salute del suolo, alla produzione alimentare e alla tutela dell’ambiente.

Vediamo perché sempre più agricoltori stanno abbandonando i fertilizzanti chimici in favore di soluzioni organiche.

Rispettare la terra e i suoi cicli naturali

I fertilizzanti organici derivano da fonti naturali come letame, compost e materiali vegetali. Utilizzando questi fertilizzanti, gli agricoltori rispettano i cicli biologici e geochimici della Terra, fornendo nutrienti al terreno in modo sostenibile.

Questo approccio rispetta la biodiversità e preserva la fertilità del suolo, evitando l’accumulo di sostanze chimiche nocive.

Migliorare la struttura del suolo

I fertilizzanti organici migliorano la struttura del suolo, promuovendo la formazione di aggregati e una maggiore capacità di trattenere l’umidità. Ciò rende i terreni più resistenti all’erosione e alle condizioni meteorologiche estreme, oltre a stimolare la crescita delle radici delle piante, il che significa raccolti più sani e robusti.

Nutrire le piante in modo graduale

A differenza dei fertilizzanti chimici, che possono liberare nutrienti in modo eccessivamente veloce, i fertilizzanti organici rilasciano nutrienti gradualmente nel tempo. Questa lenta distribuzione è più compatibile con le esigenze delle piante e riduce il rischio di scolorimento, bruciature o stress dovuti a eccessi di nutrienti.

L’uso di fertilizzanti organici promuove una maggiore agrodiversità.
L’uso di fertilizzanti organici promuove una maggiore agrodiversità.

Ridurre l’inquinamento delle acque sotterranee

I fertilizzanti chimici possono contribuire all’inquinamento delle acque sotterranee a causa del loro potenziale di scorrimento superficiale durante le piogge. Al contrario i fertilizzanti organici, con il loro rilascio graduale, riducono il rischio di inquinamento delle acque, proteggendo le risorse preziose idriche.

Promuovere l’agrodiversità

L’uso di fertilizzanti organici promuove una maggiore agrodiversità, consentendo la coltivazione di una varietà più ampia di colture e specie. Questa pratica aiuta a preservare la diversità genetica, a ridurre il rischio di monoculture e a garantire una migliore resilienza nei confronti delle malattie delle piante.

Sostenere l’agricoltura locale

L’adozione di fertilizzanti organici è un passo verso la promozione dell’agricoltura locale e sostenibile. Gli agricoltori possono spesso produrre fertilizzanti organici sul posto, riducendo i costi e l’uso di combustibili fossili associati al trasporto dei prodotti chimici sintetici.

In conclusione, l’utilizzo dei fertilizzanti organici è un passo importante verso un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Queste soluzioni offrono un modo per nutrire il pianeta in modo responsabile, proteggendo il suolo, le risorse idriche e la biodiversità mentre ci forniamo di cibo sano e nutriente.

4 tipi di fertilizzanti organici

L’uso di uno piuttosto che di un altro fertilizzante può dipendere da molti fattori, come ad esempio la facilità di procurarselo, ma dovremmo conoscere anche la composizione del terreno per sapere quali sono le sue esigenze nutritive.

Tra i fertilizzanti organici o naturali più comunemente usati ci sono questi quattro:

  • Compost: è il fertilizzante organico ottenuto dalla decomposizione di resti organici. Si può fare anche sfruttando il processo digestivo dei lombrichi, diventando così ancora più nutritivo, con il nome di humus di lombrico o vermicompost.
  • Letame: è formato da escrementi fermentati di animali, ricchi di azoto. Se si decide di utilizzare questo genere di fertilizzante per il terreno, potremo acquistarne sul mercato anche quello controllato a livello sanitario e inodore, senza che abbia perso le sue proprietà.
  • Torba: si tratta di residui vegetali fossilizzati che hanno subito un processo di formazione di secoli prima di essere estratti, dalle torbiere o depositi di torba presenti in varie parti del mondo, in genere zone molto umide. La sua composizione dipende dalle caratteristiche di ogni torbiera: ne esistono di diversi tipi e con vari livelli di carbone, che ne cambia il colore in numerose tonalità. Più sarà scuro, maggiore sarà la presenza di carbone.
  • Sovescio: è una pratica molto naturale che consiste nel seppellire nel terreno delle piante coltivate proprio per questo scopo, anche con una semplice vangatura. È un modo molto efficace per aumentare la materia organica nel terreno, mantenerne la percentuale di azoto nitrico e ripristinare la qualità delle terre denutrite da trattamenti aggressivi di agricoltura convenzionale.