L’agricoltura attuale è insostenibile

La produzione alimentare su scala industriale, l’allevamento del bestiame da parte delle grandi imprese e lo sfruttamento agricolo di grandi estensioni di terreno sono la causa principale delle emissioni di gas serra e sono attività che contribuiscono ad aumentare alcuni tipi di inquinamento, oltre che le principali cause della perdita di biodiversità nel mondo. Questo afferma un rapporto della FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura) sull’agricoltura mondiale.

In alcune aree del mondo, come ad esempio in Amazzonia, le foreste e le giungle vengono convertite per utilizzare il terreno per la pastorizia e la produzione agricola. Così dove in passato c’era una giungla, con diverse specie di piante ed animali che componevano una ricca biodiversità, ora c’è solo un terreno coltivato o vacche che pascolano. Questo tipo di deforestazione in alcune parti del mondo è insostenibile.

Ma il processo di degrado ambientale non si ferma qui: dopo la deforestazione subentrano anche altri comportamenti nocivi in ambito agricolo, come l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi chimici che distruggono il terreno. In alcuni casi la quantità di fertilizzante che finisce nell’acqua e nell’aria supera il 50% e si ritiene che pesticidi e concimi siano la principale causa dell’inquinamento delle acque nel mondo.

L'agricoltura industriale non sostenibile è una minaccia per l'ambiente, per l'uomo e per l'economica.
L’agricoltura industriale non sostenibile è una minaccia per l’ambiente, per l’uomo e per l’economica.

In molte zone si scelgono le monocolture, che finiscono per rendere la terra sterile, salinizzata, arida, secca. In pratica si perde qualsiasi utilizzo a beneficio delle persone. Questo modo di coltivare è insostenibile; la diversità genetica agricola è stata gravemente ridotta. Il passo successivo sarà quello di influire su tutti gli uomini, creando una grave crisi di insicurezza alimentare, al cui inizio forse stiamo già assistendo.

Ma ci sono delle soluzioni: la più urgente consiste nel controllare e ridurre notevolmente l’utilizzo di pesticidi e concimi chimici, e soprattutto promuovere una produzione sostenibile ed un’agricoltura biologica. Inoltre bisognerebbe migliorare i sistemi di trasporto e la gestione dei rifiuti, sviluppare colture resistenti (ma non OGM!) ed utilizzare meglio le risorse idriche.

Agricoltura non sostenibile: una minaccia per il nostro futuro

L’agricoltura è una delle fondamenta della nostra società. Fornisce cibo, fibra e sostentamento economico a milioni di persone in tutto il mondo. Negli ultimi decenni l’agricoltura non sostenibile è diventata una minaccia crescente per l’ambiente, la salute umana e l’equilibrio economico delle comunità agricole.

Utilizzo eccessivo di pesticidi e fertilizzanti

Uno dei problemi principali dell’agricoltura non sostenibile è l’uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti chimici. Mentre questi prodotti possono aumentare temporaneamente i rendimenti agricoli, hanno gravi conseguenze a lungo termine. I pesticidi contaminano il suolo e l’acqua, uccidendo non solo i parassiti nocivi ma anche organismi utili. L’accumulo di residui di pesticidi nei prodotti alimentari può avere effetti dannosi sulla salute umana.

Agricoltura non sostenibile, degrada la risorse naturali.
L’agricoltura non sostenibile degrada le risorse naturali.

Monocolture e perdite di biodiversità

Un altro problema chiave è la pratica delle monoculture, in cui vengono coltivate le stesse colture su vaste superfici anno dopo anno. Questa pratica aggrava il problema della perdita di biodiversità, poiché riduce la varietà di piante e animali presenti in un’area. La perdita di biodiversità può portare a una maggiore vulnerabilità alle malattie delle colture e alla necessità di utilizzare più pesticidi e fertilizzanti.

Erosione del suolo e degradazione delle risorse naturali

L’agricoltura non sostenibile spesso comporta la rimozione eccessiva di vegetazione naturale, la deforestazione e la pratica intensiva di arature. Questi processi possono portare all’erosione del suolo, alla perdita di fertilità e alla degradazione delle risorse naturali. Una volta che il suolo è esausto, diventa difficile o addirittura impossibile coltivare colture in modo efficace, creando cicli di impoverimento del terreno.

Cambiamenti climatici e uso eccessivo delle risorse idriche

L’agricoltura non sostenibile è una delle principali fonti di emissioni di gas serra, contribuendo in modo significativo ai cambiamenti climatici. Richiede un enorme consumo di acqua dolce, spesso prelevata da fonti sotterranee non rinnovabili. Questo ha conseguenze devastanti per gli ecosistemi acquatici e può portare alla scarsità d’acqua nelle comunità circostanti.

Dipendenza da combustibili fossili e impatto economico

L’agricoltura non sostenibile è spesso caratterizzata da una forte dipendenza dai combustibili fossili, utilizzati per la produzione di fertilizzanti, pesticidi, macchine agricole e il trasporto dei prodotti. Questa dipendenza rende l’agricoltura vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi del petrolio e contribuisce ulteriormente alle emissioni di gas serra.

L'agricoltura non sostenibile è una delle principali fonti di emissioni di gas serra.
L’agricoltura non sostenibile è una delle principali fonti di emissioni di gas serra.

L’agricoltura non sostenibile è una minaccia seria e crescente per il nostro pianeta. È fondamentale che adottiamo pratiche agricole più sostenibili, come l’agricoltura biologica, la diversificazione delle colture e la conservazione delle risorse naturali, per preservare il nostro ambiente, la nostra salute e il nostro futuro. Il cambiamento è possibile, ma richiede un impegno collettivo per una visione agricola più sostenibile.